«Non si va in tv a parlare di taglio, non è accettabile»- Corriere.it

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Author: Redazione Politica
Data : 2023-01-11 07:55:51
Dominio: www.corriere.it
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di Redazione Politica

Il boom sul prezzo dei carburanti divide la maggioranza. Meloni: «Che l’opposizione attacchi è normale; che nella maggioranza ci sia chi va in tv a parlare di taglio mi fa infuriare». Cattaneo (FI): «Misure da riorientare»

Lo stop al congelamento delle accise sui carburanti ha innescato un forte aumento dei prezzi ai distributori, con il diesel arrivato a 2,50 euro e la benzina sopra i 2 euro al litro.
È la conseguenza della decisione del governo Meloni, che nell’impianto della manovra ha dirottato i miliardi dello scudo contro il caro carburanti verso misure a sostegno della crescita e di altri sostegni contro la povertà. A rivendicare l’obiettivo della «crescita» è il ministro Francesco Lollobrigida, braccio destro della premier. Una linea, questa, che pare condivisa in blocco da tutto Fratelli d’Italia; ma non da Forza Italia, dove monta la protesta.

Davanti al boom dei prezzi e al malcontento esploso tra cittadini e imprese, il partito di Berlusconi ha deciso di partire in contropiede. Ma a Palazzo Chigi, come raccontato dal Corriere,
lo stato d’animo è quello dell’assedio e Giorgia Meloni, nel mezzo del Consiglio dei ministri, ammonisce la squadra: «L’opposizione ci attacca ed è normale, ma mi fa infuriare che anche nella maggioranza ci sia chi va in tv a dire che bisogna tagliare le accise. Questo non è accettabile». La premier è durissima e non tanto con i 5 Stelle, che l’accusano di non aver mantenuto le promesse, ma appunto con gli alleati.

Forza Italia è convinta che il problema non sia causato dall’avidità dei concessionari ma dalle accise, il cui taglio, appunto, non è stato prorogato in manovra. Alessandro Cattaneo, capogruppo dei Berlusconiani alla Camera, usa termini pacati, ma la sostanza non cambia: serve una misura per contenere il costo dei carburanti. «Siamo pronti a riorientare tutti i provvedimenti, un approccio dinamico in un mercato dinamico — ha spiegato Cattaneo al Corriere —. Ma rivendico le risposte puntuali di fronte all’evolversi della situazione». Mentre il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, anche lui berlusconiano doc, avverte che il governo dovrà essere pronto a intervenire se il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere «in modo stabile e significativo».

Gli fa eco, però, il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fratelli d’Italia), che spiega in termini divergenti il dibattito interno alla maggioranza: «La scelta del governo di non prorogare il taglio delle accise è stata molto meditata e molto sofferta, una misura che però costa oltre un miliardo al mese. Il governo ha deciso di utilizzare quelle risorse per aumentare le pensioni minime, per tagliare il cuneo fiscale, quindi tutte misure sociali». E poi: «È chiaro — aggiunge l’esponente di FdI — che se ci sarà la possibilità , e i conti lo consentiranno, appena possibile potremo ridurre anche il costo della benzina. Ma ricordo che abbiamo impegnato 30 miliardi per ridurre il costo delle bollette».

Mentre la Lega, in mezzo al guado, ha puntato tutto sulla misura che prevede controlli e multe nell’ambito della filiera dei carburanti. Il governo, dice il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, punta a «intervenire sulle società concessionarie e soprattutto su chi gestisce i caselli e le pompe di benzina sulle autostrade, per tenere sotto controllo i prezzi, perché andare a lavorare non può e non deve essere un lusso».

11 gennaio 2023 (modifica il 11 gennaio 2023 | 09:27)

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